In Italia, conferenze ed eventi di alto profilo in ambito aziendale e statale soffrono spesso della mancanza di una rappresentanza paritaria tra uomini e donne.

“manel”, quale abbreviazione di “all-male panel”, è la parola coniata come una forma di critica sociale per evidenziare il fenomeno del maschilismo e della disuguaglianza di genere nei contesti pubblici e privati, descrivendo una situazione in cui un panel è costituito esclusivamente da uomini o che vede una presenza delle donne in ruoli ancillari, limitando la diversità di prospettive e opinioni rappresentate.

Assicurarsi che più donne possano esprimersi in modo autorevole nei panel è un obiettivo importante per garantire una maggiore equità di genere nel mondo del lavoro e nella società in generale.

TIM si sta muovendo per garantire una adeguata rappresentanza di genere

“Vogliamo che la presenza di donne nei panel diventi una consuetudine, che diventi “normale” che le donne siano portavoce, tanto quanto gli uomini, di una leadership di pensiero, di innovazione, di performance. Per questo, noi di TIM, abbiamo deciso di stimolare il cambiamento aderendo all’iniziativa dell’associazione M&M (Minima and Moralia) per garantire una adeguata rappresentanza di genere negli eventi e manifestazioni pubbliche” è il commento di Maria Enrica Danese, responsabile Institutional Communications, Sustainability & Sponsorship di TIM.

Ad oggi, infatti, il gender gap all’interno dei panel può essere ridotto, superando gli “all-male panels”, grazie ad una partecipazione di professioniste maggiore e una rappresentazione più equa in termini di:

 ●   Rappresentanza: Le donne sono la metà della popolazione mondiale e dovrebbero essere presenti in modo equo in ogni settore, compreso quello delle conferenze e dei panel, in modo da garantire che la loro voce e prospettiva siano visibili a tutti.

●    Diversità di pensiero: la partecipazione plurale di entrambi i sessi assicura un confronto più ricco, una maggiore diversità di pensiero e una più ampia gamma di opinioni.

●    Abbattimento di stereotipi di genere: La presenza delle donne dimostra che le donne possono essere autorevoli e competenti relatrici come gli uomini.

●    Ispirazione per le giovani donne: Le donne che vedono altre donne che parlano in pubblico e partecipano ai dibattiti sono motivate a fare lo stesso. Ciò porta a una maggiore partecipazione femminile anche nei settori come, ad esempio, quelli tecnologici in cui le donne sono sottorappresentate.

●    Miglioramento delle decisioni: Il contributo delle donne a qualsiasi confronto garantisce che le decisioni siano prese in modo più completo e accurato considerando tutte le prospettive.

Suggerimenti utili per superare il gender gap nei manels

Per promuovere quindi una rappresentazione equa all’interno di panel in eventi, convegni o dibatti pubblici, si possono adottare una serie di suggerimenti come linee guida volte a stimolare un cambiamento culturale ma anche a fornire strumenti utili nell’organizzazione di eventi e manifestazione pubbliche:

  • Garantire l’accesso delle donne ai ruoli apicali, adottando misure concrete che possano ridurre le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro come, ad esempio, una cultura organizzativa che valorizzi le donne e che riconosca il loro contributo, la creazione di programmi di sviluppo delle competenze e mentoring, flessibilità lavorativa per conciliare la vita professionale e familiare.
  • Creare una rete di sostegno per affrontare discriminazioni e pregiudizi nel percorso professionale che aiuti le donne a sentirsi più sicure di sé e a sviluppare la fiducia necessaria per partecipare a eventi pubblici come relatrici. Questa rete può includere mentori, colleghi e altri professionisti di supporto.
  • Valorizzare le esperienze e le competenze delle donne che possono contribuire in modo significativo ai dibattiti pubblici. Coloro che organizzano eventi pubblici dovrebbero fare uno sforzo per enfatizzare i contenuti condivisi dalle partecipanti.
  • Offrire supporto per la conciliazione vita-lavoro per garantire una maggiore partecipazione delle donne su cui spesso ricade l’impegno familiare, ad esempio attraverso la creazione di strutture per la cura dei figli durante gli eventi.
  • Promuovere un linguaggio inclusivo per garantire che il genere femminile si senta rappresentato e rispettato, ad esempio, utilizzando termini neutri dal punto di vista del genere e prestando attenzione all’uso di stereotipi di genere.
  • Utilizzare o sviluppare internamente un database di esperte e professioniste donne per individuare potenziali speakers da inserire nella costruzione di panel.
  • Coinvolgere Associazioni di Promozione Sociale sulle tematiche del gender gap o associazioni di professioniste di settore per ricevere suggerimenti sulle modalità di intervento o una rosa di proposte su relatrici in target.
  • Prevedere anche una lista di invitate di back up durante l’organizzazione della lista degli interventi, in sostituzione di eventuali defezioni, per evitare che si verifichino solo presenze maschili nei panel.

Le iniziative promosse contro i male panel e le best practice

Negli ultimi anni la crescente attenzione verso le questioni di genere ha portato allo sviluppo di numerose iniziative volte a sensibilizzare la società sugli effetti negativi prodotti dall’esclusione delle donne nei dibattiti pubblici e a promuovere la gender equality, veicolando anche delle best practice in contesti lavorativi, universitari e istituzionali.

EWMD ITALY ha promosso il Manifesto #equalpanel già nel 2020 su intuizione e iniziativa di Fulvia Astolfi, Presidente del chapter EWMD Roma, per incentivare la parità di genere, a favore di una più ampia visibilità delle donne e di una maggiore inclusione femminile nel mondo degli eventi pubblici. Il Manifesto #equalpanel consiste in 10 linee guida o impegni morali nell’organizzazione dei panel e ha l‘obiettivo di invitare imprese, istituzioni, associazioni, pubbliche amministrazioni ad aderire ad un patto per la parità di genere nei panel di conferenze, seminari ed eventi, e di invitare tutte le cittadine e i cittadini a sostenerlo.

La #Rai, insieme al Ministero delle Pari opportunità, ha rilanciato nel 2022 la campagna “No Women No Panel – Senza donne non se ne parla”, campagna ideata nel 2018 dalla Commissaria europea per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù Mariya Gabriel, per dare voce alle donne quanto agli uomini e rinnovare l’impegno per le pari opportunità, valorizzando ugualmente i talenti femminili e maschili. L’obiettivo è promuovere un cambiamento di mentalità e della società intera spingendo il Paese nella direzione dell’equa rappresentazione di uomini e donne, non solo in trasmissioni radiotelevisive, ma anche nei contesti accademici, istituzionali, politici e pubblici.

Il memorandum d’intesa è stato sottoscritto il 18 Gennaio 2022 dalla Presidente della Rai Marinella Soldi e Ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti oltre a decine di realtà quali ad esempio il Cnr, il Dipartimento Pari opportunità del Consiglio dei Ministri, la CRUI ( Conferenza dei Rettori delle università italiane), l’Accademia dei Lincei, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, la Regione Puglia, raccogliendo anche nei periodi successivi nuove adesioni quali il Comune di Milano, il Comune di Firenze, e altri soggetti istituzionali che hanno inteso, così, codificare il proprio impegno per una rappresentanza paritaria di genere nello spazio pubblico della comunicazione, ciascuno a seconda delle attività che gli sono proprie.

Il progetto #100esperte invece è una banca dati online nata nel 2016 da una collaborazione tra l’Osservatorio di Pavia, l’associazione Gi.U.Li.A. e la Fondazione Bracco, con il supporto della Commissione Europea, che raccoglie tanti esempi di scienziate ed esperte italiane in materie tecniche. L’obiettivo è di incrementare la presenza nei media e nella società civile delle voci delle professioniste, partendo dai settori di sapere con una disparità di genere più accentuata. 100esperte.it propone profili e CV di professioniste italiane nei settori di sapere con una disparità di genere più accentuata negli ambiti STEM, settore economico finanziario, politica internazionale e storia e filosofia.

L’Università di Trento ha elaborato una serie di linee guida per promuovere l’equilibrio di genere e la valorizzazione della diversità negli eventi organizzati dall’Ateneo, utili come riferimenti anche in altri contesti quali ad esempio:

●      Definire la lista di interventi in modo equilibrato rispetto al genere ed alle categorie per evitare di rafforzare gli stereotipi in termini di competenze scientifiche.

●      Adottare un approccio inclusivo a partire da una pluralità di genere nella programmazione e gestione degli eventi, promuovendo una composizione equilibrata del comitato organizzatore e scientifico.

●      Promuovere un ambiente aperto che favorisca l’equilibrio di genere, assicurando a tutti e a tutte la parità nelle opportunità di networking e di promozione.

●      Prevedere come condizione su bandi di gara e finanziamenti la presenza di obiettivi di pari opportunità, sia in termini di equilibrio di genere e di adeguate misure di conciliazione, che di inclusione delle differenze.

In sintesi, far partecipare equamente le donne come relatrici dei panel è importante per la rappresentanza, la diversità di pensiero, l’ispirazione, la lotta agli stereotipi di genere e il miglioramento delle decisioni. La promozione della partecipazione delle donne ai tavoli di discussione richiede un impegno costante da parte di tutti i soggetti coinvolti, che possono contribuire a garantire una maggiore partecipazione delle donne e una rappresentanza equilibrata dei generi tramite opportunità, azioni e campagne di sensibilizzazione.

A cura di Jessica Sabellico

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