Donne in Viaggio
Viaggiare è stata per tanto tempo un’attività – come tante altre – prettamente maschile, il viaggio era esplorazione, ricerca di nuovi mondi, scoperta di terre lontane e imperscrutabili possibilità di ricchezza.Anche le donne viaggiavano, ma lo facevano soprattutto quando si trovavano in contesti critici di fuga, esilio, schiavitù, pellegrinaggio penitenziale, oppure per necessità di lavorare, per povertà o anche per matrimonio. Il racconto di molti di questi viaggi è stato immortalato nella pittura: ricordiamo ad esempio l’affresco intitolato “Fuga in Egitto” di Giotto nella cappella degli Scrovegni a Padova, che mostra la Madonna con il bambino sull’asinello che fugge da Erode in Egitto, oppure la tela del Carpaccio presso l’Ospedale di Venezia, che raffigura il momento in cui Sant’Orsola e il suo seguito di undicimila vergini si preparano a partire in pellegrinaggio. Viaggiare per noi donne non può essere una fuga, ma una scelta di vita. Il viaggio è conoscenza di nuove realtà, di modi diversi di vivere, il viaggio è incontro di altre persone, altre culture, aprirsi a nuove esperienze e superare anche la propria zona di confort.Il viaggio è disconnettersi dalla sfera di tutti i giorni per perdersi in una terra da scoprire, il viaggio è curiosità, è l’imprevisto che insegna ad affrontare nuovi rischi, ad avere coraggio, ad allargare l’orizzonte, ad espandere il pensiero.Vogliamo parlare proprio di questo tipo di viaggio e delle donne che hanno avuto il coraggio di esplorare il mondo. “Il viaggio è il più personale dei piaceri, è come l’innamoramento, irrazionale… vita” con questa frase Vita Sackville-West introduce i suoi ricordi di viaggio in Persia. Già dalla fine del 1800 e i primi decenni del 1900 il senso del viaggio cambiò e un’élite di donne iniziò a farlo in modo autonomo:• Isabella Eberhardt, esploratrice e scrittrice svizzera di origini russe, viaggiò tantissimo soprattutto in Nord Africa, visse nel deserto, ma per evitare pericoli decise di tagliare i capelli e di fingere di essere uomo. Morì a 27 anni a seguito di un’inondazione improvvisa e la scoperta dei suoi diari di viaggio ha dato vita ai suoi libri ricchi di entusiasmanti ricordi e impressioni. • Anna Maria Schawrzenbach, fotografa sensibile, viaggiatrice infaticabile e giornalista svizzera, nel 1939 intraprese, insieme alla ginevrina Ella Maillart, quella che probabilmente resta una delle sue imprese più emozionanti, raggiungendo in automobile il continente indiano, attraversando l’Iran e l’Afghanistan arrivando fino a Kabul proprio mentre in Europa scoppiava la seconda guerra mondiale. La Maillart scriverà un libro col titolo La via crudele. • Alexandra David Neel, nata a Parigi, orientalista, conferenziera e instancabile viaggiatrice, è passata alla storia come la prima donna ad essere andata in Tibet dove si recò nel 1911 per poi andare in India e restarci per 11 anni. Tale impresa fu riportata dalla stampa di tutto il mondo e, una volta tornata in Europa, Alexandra pubblicò i suoi libri più famosi.Si narra che riuscì a dormire all’addiaccio e grazie alla meditazione non andò in ipotermia.A 101 anni rinnovò per l’ultima volta il suo passaporto e morì ultracentenaria. Nel tempo le donne hanno iniziato a viaggiare sempre di più, diventando questo un fenomeno più normale. Negli ultimi 10 anni le donne che viaggiano sono triplicate, così come è aumentato il numero di imprese in ambito turistico gestite da donne (1 su 3). Non solo, le donne hanno iniziato – oltre che a viaggiare – a organizzare viaggi: Avventure nel Mondo dichiara che oggi in Italia le donne coordinatrici di viaggi rappresentano oltre il 50%. Le donne rappresentano inoltre il 53% della forza lavoro nel turismo: l’84% svolge lavori di pulizia e cucina, il 46% si occupa della gestione, il 40% è un’agente di viaggio, l’1% è impiegato come guida. Le donne costituiscono il 55% del personale impiegato negli alberghi.Purtroppo, anche in questo comparto, le donne sono numericamente in maggioranza ma sono penalizzate a livello economico. (Fonte: ISNART- Istituto Nazionale Ricerche Turistiche).Il gender gap è un fenomeno diffuso e noi insieme a tutte le socie e soci di NoiD Telecom ci impegniamo a ridurlo. Sappiamo che questo è davvero un viaggio difficile, tortuoso e complicato ma ce la mettiamo tutta per raggiungere un giorno la nostra meta. a cura di Gerarda Alessi e M. Gabriella Fattorusso
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