Intersezione tra discriminazioni: il genere e il contesto socio-economico di provenienza

Introduzione

La coesistenza della discriminazione di genere con altre forme di discriminazione, come ad esempio quella razziale o quelle legate all’orientamento sessuale o alla classe sociale di provenienza, peggiora le prospettive di crescita professionale delle donne; studiare questa intersezionalità tra forme diverse di discriminazione può aiutare ad adottare soluzioni che tengano conto delle molteplici sfaccettature della nostra identità di donne.

Un aspetto spesso trascurato, ma di notevole rilevanza, è la discriminazione di classe, che può avere un impatto fortemente negativo sulla crescita professionale delle donne provenienti da contesti socio/economici più svantaggiati. Cerchiamo di indagarne gli aspetti principali per capire se e come sia possibile alleggerire la pressione del contesto di provenienza sul nostro percorso professionale.

Accesso all’istruzione

Le donne provenienti da famiglie a basso reddito spesso non possono accedere ad una formazione avanzata e/o adeguata alle proprie ambizioni e ciò, a volte, si riflette sulle prospettive di lavoro. Quindi, è importante abbattere le barriere economiche che impediscono alle donne di formarsi opportunamente per realizzare il proprio potenziale, garantendo un accesso equo all’istruzione e alla preparazione professionale di qualità (vedi i test di medicina, superati in maggior misura da chi ha potuto usufruire di un’adeguata e quindi costosa preparazione).

Percezione delle competenze e dell’adeguatezza professionale

La discriminazione di classe, a volte, ha ripercussioni sulla percezione delle competenze e dell’adeguatezza professionale: le donne provenienti da contesti disagiati potrebbero subire stereotipi che, associando la classe sociale al valore professionale, creano barriere psicologiche alla valutazione oggettiva della loro capacità, limitandone così le opportunità di crescita professionale. Un esame approfondito di come queste opportunità vengano assegnate potrebbe evidenziare e risolvere eventuali disparità legate alla classe sociale. Inoltre, l’adozione di assessment delle competenze, basati su criteri oggettivi e misurabili, potrebbe ridurre giudizi legati a bias impliciti.

Impatto sulla fiducia e l’ambizione

Gli stereotipi legati alla classe sociale possono danneggiare anche l’autostima delle donne e la loro fiducia nel perseguire obiettivi ambiziosi: la paura di essere giudicate sulla base del proprio background socio/economico, l’abitudine a vivere un contesto di disagio e, quasi, a non sentirsi in diritto di sognare potrebbero frenare l’ambizione e limitare la partecipazione a opportunità di carriera avanzate. Affrontare questa sfida richiede un ambiente di lavoro (e sociale…) che sostenga e incoraggi le donne, indipendentemente dalla loro provenienza.

Costruzione di reti professionali

Le donne provenienti da contesti socio/economici più svantaggiati potrebbero avere più difficoltà nella creazione di connessioni utili per la propria crescita professionale: la partecipazione a eventi, a programmi di mentoring e ad altre occasioni di networking spesso richiede un impegno economico non sempre accessibile a tutte. Diventa quindi fondamentale creare piattaforme di networking inclusive e accessibili, garantendo la connessione con professionisti di successo indipendentemente dal proprio background socio/economico.

Equità salariale e discriminazione di classe

La discriminazione di classe può riflettersi anche nella retribuzione: donne provenienti da famiglie a basso reddito potrebbero, a loro volta, accettare retribuzioni più basse per la necessità di entrare subito nel mondo del lavoro e non pesare ulteriormente sulle famiglie, per l’abitudine a specifiche fasce di retribuzione o solo perché non ci si sente in diritto di chiedere di più. E’ quindi necessario migliorare i processi di assunzione per garantire un approccio più equo alla retribuzione.

Assistenza all’infanzia

Le donne che vivono in contesti svantaggiati potrebbero non avere accesso a servizi di assistenza all’infanzia che garantiscano una giusta conciliazione del ruolo materno con quello lavorativo, soprattutto dove i servizi pubblici non sono completamente disponibili; quindi, potrebbero trovarsi costrette a scegliere percorsi professionali non in linea con le proprie aspettative ma che compensino queste mancanze. Risolvere queste sfide richiede politiche aziendali e sociali che sostengano le diverse fasi della maternità, come l’offerta di servizi di assistenza all’infanzia o la flessibilità del lavoro.

Mancanza di rappresentanza

Le donne provenienti da contesti socio/economici di disagio potrebbero non avere modelli di ispirazione, sia maschili che femminili, nella cerchia più ristretta, oppure potrebbero manifestare difficoltà a identificarsi con modelli di leadership che non riflettono la loro realtà. Sarebbe utile allora condividere di storie di successo e di resilienza, mettendo in luce le narrazioni positive delle donne che hanno superato sfide economiche e sociali.

Conclusione

La discriminazione di classe può costituire un ostacolo significativo per le opportunità di crescita professionale delle donne. Solo attraverso un impegno collettivo a livello aziendale e sociale, possiamo sperare di costruire un futuro in cui tutte le donne abbiano accesso equo a opportunità professionali significative.

a cura di Cinzia De Monte

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