ChatGPT e DALL·E 2 – Intelligenza Artificiale e #gendergap

“La parità di genere è un tema centrale nella società e nel mondo del lavoro. Le donne rappresentano una forza importante per l’economia e hanno molto da offrire nella leadership aziendale. Tuttavia, ancora oggi persistono barriere che impediscono alle donne di raggiungere posizioni di potere e di realizzare il loro pieno potenziale.

È cruciale superare il gender gap per sfruttare appieno il contributo delle donne al mondo manageriale. Questo non solo garantirà una maggiore diversità nei team dirigenziali, ma anche una maggiore flessibilità e una migliore capacità di adattamento alle sfide del mercato. Inoltre, le aziende che riconoscono il valore delle donne nella leadership saranno in grado di attrarre e trattenere le migliori menti femminili, aumentando la loro competitività a lungo termine.

E’ importante sostenere le donne nella loro ascesa verso posizioni di potere, fornendo loro opportunità di formazione e sviluppo, nonché un ambiente di lavoro inclusivo e equo. Soltanto così potremo finalmente superare il gender gap e sfruttare il pieno potenziale del contributo manageriale delle donne.

Uniamoci per promuovere la parità di genere e valorizzare il contributo delle donne nella leadership aziendale.

 Un testo sul gendergap elaborato in quattro frasi: la prima descrittiva, la seconda con focus sull’importanza di superarlo, la terza con una proposta ed infine la quarta con una call to action. Impostazione e linguaggio appropriati. Possiamo complimentarci con ChatGPT che lo ha prodotto in una manciata di secondi. Gratuito, semplicissimo, immediato, zero sforzo intellettuale se non immaginare il giusto wording di input.

Quali sono i trend ed il sentiment di mercato sull’AI?

Il lavoro di ricerca degli ultimi decenni è stato tale che oggi l’Intelligenza Arificiale non è più un superpotere futuribile per stupire con effetti speciali in film d’azione o fantascienza ad alto budget, ma è anzi qualcosa di concreto, alla portata di chiunque, con un clic attraverso un’interfaccia semplice come quella dei motori di ricerca, in grado di mascherare tutta la complessità sottostante.

Dall’ultima analisi dell’“Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano” si evidenzia che in Italia, in un solo anno, il mercato dell’AI nel 2022 ha raggiunto 500 milioni di euro, con una crescita di ben il 32%. Il 93% degli italiani ha già sentito parlare di “Intelligenza Artificiale”, il 55% afferma che l’AI è molto presente nella quotidianità e circa 4 su 10 (37%) nella vita lavorativa. Non mancano però le perplessità: il 73% nutre dei timori, soprattutto sugli impatti sul mondo del lavoro, anche se solo il 19% della popolazione è fermamente contrario all’ingresso dell’Intelligenza Artificiale nelle attività professionali.

L’attrattiva verso queste nuove tecnologie è tale che ChatGPT ha raggiunto un milione di utenti dopo solo 2 giorni e DALL·E 2 ha generato 2 milioni di immagini al giorno. L’intelligenza artificiale sta influenzando sempre più le opinioni e comportamento delle persone nella vita quotidiana. L’espandersi a macchia d’olio nel mondo di queste tecnologie ha fatto luce anche sull’esigenza da parte delle Istituzioni internazionali sulla necessità di tutelare i cittadini dalle possibili implicazioni negative che possono derivare dallo sviluppo e dall’utilizzo dei sistemi AI come ad esempio l’approvazione dell’AI Act, da parte del Consiglio Europeo, che classifica le soluzioni in base al livello di rischio che possono causare sui diritti e libertà fondamentali dei cittadini.

Quali sono i pro e i contro dell’AI conversazionale?

La user experience dell’AI conversazionale è pressoché semplice: formulo la domanda, attendo e leggo la risposta. Così facile che davvero tutti potranno diventare con un clic scrittori di qualsiasi argomento o artisti?

Questa tecnologia presenta però sia vantaggi che svantaggi. Tra i pro principali troviamo la facile accessibilità ad informazioni e servizi, risparmio di tempo nella ricerca, personalizzazione delle risposte in base alle preferenze e facilità di utilizzo. I contro invece sono collegati alla limitazione della comprensione delle nostre esigenze, ai limiti nella capacità di sostenere conversazioni complesse e fluide e ai possibili Bias presenti nei dati.

La differenza tra l’AI e la mente umana sarà nella preparazione e nella competenza di quest’ultima, nel sapere attraverso una formazione continua, che crea quel know-how su cui fare leva per discernere, selezionare e nel guidare qualsiasi nuovo strumento tecnologico, affinché il testo sia analizzato con spirito critico, consapevoli del suo funzionamento.

Gli algoritmi di IA non sono tuttavia onniscienti: ricevono delle informazioni in input e su queste si basano per produrre gli output. Se non vengono aggiornati, possono fornire risposte obsolete. Se ricevono dati di ingresso alterati da bias o pregiudizi o fake news, altrettanto potranno essere i risultati.

Come viene rappresentato il tema gender gap nei software AI?

Correlando il tema gender gap e AI, ad esempio notiamo che la sovrarappresentazione di uomini nello sviluppo di queste tecnologie potrebbe tranquillamente annullare decenni di progressi nella parità di genere. Difatti, l’AI impara principalmente dall’osservazione dei dati che gli vengono presentati e se quel dato è carico di concetti stereotipati di genere, la conseguente applicazione nella tecnologia conterrà queste differenze creando dei bias. È importante che nella realizzazione dell’algoritmo e dell’apprendimento automatico vengano presi in considerazione i bias già presenti nella società, quali ad esempio le tematiche relative al gendergap e vengano adottate misure per mitigarli, al fine di garantire che l’AI sia equa e imparziale nella sua applicazione, utilizzando un dataset equilibrato e rappresentativo di entrambi i generi e coinvolgendo persone di diversi generi e background nello sviluppo e nella valutazione del modello AI, al fine di garantire che vengano considerate le prospettive diverse.

Come ha sottolineato Mira Murati, CTO di OpenAI, in una recente intervista sul Times, “Questo è un momento unico nel tempo in cui abbiamo il libero arbitrio su come la tecnologia plasma la società. E va in entrambe le direzioni: la tecnologia ci modella e noi la modelliamo”. Sono diversi fattori sociali ed etici che impattano sulla creazione dei software AI, ed oltre alla componente tecnologica, durante lo sviluppo, non si può prescindere dal coinvolgimento di diverse voci professionali in ambito filosofico, artistico, umanistico, sociologico.

Risulta quindi evidente la necessità da parte delle Big Tech che vogliano integrare la tecnologia AI alla base di servizi accessibili a tutti quali i motori di ricerca, come Microsoft, che sta integrando nel motore di ricerca Bing una versione aggiornata della stessa tecnologia di ChatGPT e Google, che si accinge a lanciare il proprio bot IA conversazionale Bard per futura search, di attingere ad input che superino qualsiasi parzialità, con una pluralità di visioni di uomini e donne.

In questi settori però la presenza femminile è ancora limitata, per cui è importante avvicinare a queste nuove sfide sia le donne già attive nel mondo del lavoro sia le giovani studentesse, ed a queste ultime trasmettere la consapevolezza di avere tutte le capacità per affrontare un percorso STEM che gli consenta di dare voce ad una componente finora poco rappresentata.

Il progresso tecnologico deve accompagnarsi alla formazione continua della popolazione, creando opportunità genderequal, investendo in percorsi di formazione e mentorship che consentano alle donne di progredire nella loro carriera nelle materie STEM e valorizzando le figure femminili professioniste già presenti sul mercato.

L’introduzione delle nuove tecnologie nella società può essere quindi una leva che favorisce il cambiamento, crea consapevolezza e le condizioni per accelerare la riduzione del divario di genere.

Dato che l’Intelligenza Artificiale si applica anche alle immagini, interagiamo infine con DALL·E 2 per una creatività inedita, evocativa dell’auspicabile collaborazione uomo-donna nelle future sfide tecnologiche in un mondo complesso, ma pieno di opportunità.

Tutto altrettanto facile, semplice ed immediato e per tutti noi due bellissime immagini originali:

A cura di Stefania Lofiego, Jessica Sabellico

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